La luna nel pozzo - indice
TERZO INCONTRO - parte prima
Il
copy è versatile
La caratteristica principale di un buon copy
è la versatilità, la capacità di scrivere
in modo diverso di cose diverse, la capacità di girare
intorno per vedere le cose da più punti di vista, un buon
copy è capace di numerose variazioni nell'espressione,
nei toni, nei contenuti.
Il suo obiettivo è quello di comunicare: il nome della
marca, i vantaggi di un prodotto, un concetto, o un'emozione.
A proposito dell'emozione si sta diffondendo sempre di più
l'uso di contesti emotivi ingannevoli (profumi, moda, alimentare)
che propongono come positivi dei modelli di esistenza e di comportamento.
Contesti emotivi così forti da avere la meglio sulla marca:
ci si ricorda la pubblicità e non il prodotto. Un fallimento?
No, una comunicazione coerente con una menzogna: che le emozioni,
la vita, i sentimenti, la felicità si possono comprare.
Il bombardamento pubblicitario a cui siamo sottoposti nei vari
momenti della giornata è massiccio. Il valore di molte
merci è diventato in gran parte solo persuasione. Se valutate
i costi degli investimenti pubblicitari, potreste chiedervi: quanto
"arrosto" c'è dietro a una griffe, a un nome
famoso, a una bella e invitante confezione? Spesso c'è
molto fumo e poco arrosto. Spesso il "luogo" della pubblicità
non è isolato e riconoscibile, ma è inserito in
un flusso indistinto: è il film, la trasmissione a essere
interrotta dalla pubblicità o il contrario? Nel gioco delle
associazioni televisive, a differenza di quanto accade nella carta
stampata dove la pagina commerciale ha dei confini precisi, "realtà"
e pubblicità si specchiano, si rincorrono.
Il fenomeno è complesso, un buon copy deve indagarlo e
cercare di stare dalla parte dell'arrosto. Il suo compito è
quello di scoprire i veri punti di forza di una proposta e comunicarli
con intelligenza e, se possibile, con ironia.
Il
briefing
Tutto comincia con un briefing. Briefing è
un sostantivo inglese che deriva dal verbo to brief, che significa
dare istruzioni. Il briefing per la campagna pubblicitaria può
essere raccolto presso il cliente dall'account, il rappresentante
commerciale dell'agenzia, e quindi essere riferito ai creativi,
oppure essere ricevuto dal copy presso l'azienda. Il briefing,
che dovrebbe essere scritto e molto dettagliato, di solito è
generico e orale. Nei casi più gravi si risolve nell'esortazione:"
'nventa qualcossa de bòn".
Anche di fronte alla genericità, non disarmate, ma cercate
di capire a chi è diretto lo slogan, su quale medium apparirà,
qual è il messaggio che l'azienda vuole trasmettere e con
quale tono.
Headline e visual
La pubblicità si esprime, di solito,
con poche parole, la cosiddetta headline o slogan, e con un'immagine,
il visual. Fra parole e immagine c'è un rapporto che assume
le funzioni più diverse. L'immagine può rafforzare,
contraddire, commentare e, a volte, dare un contenuto emotivo
alla parola.
La parola dal canto suo non è mai una parola"normale",
nel senso che a cominciare dalla scelta del carattere la parola
assume un'importanza grafica (non necessariamente una grandezza)
e un colore che sono molto differenti dall'abito quotidiano che
le parole indossano nei giornali e nei libri.
Le parole, inoltre, il più delle volte non sono usate per
ciò che significano nel dizionario, ma per i giochi di
parole, i doppi sensi, i modi di dire, le reazioni emotive, le
associazioni di idee, le metafore a cui possono dare origine.
Qual è lo scopo? Quello di creare un ricordo, possibilmente
piacevole, del prodotto o dell'azienda.
Come si crea un buon messaggio pubblicitario? Il copywriter qualche
volta viene chiamato anche moonlighter (moon=luna light=luce),
vuoi perché per qualcuno è un secondo lavoro, vuoi
perché si tramanda la leggenda del copy che sta sveglio
tutta la notte davanti a un posacenere pieno di cicche per trovare
la frase giusta. Al di là delle leggende - l'ottanta per
cento del lavoro è fatto di cataloghi e testi per siti
Internet - un buon messaggio pubblicitario di solito è
frutto dell'esperienza del copy e del suo talento. Leggere i manuali,
gli articoli come quello di Omar Calabrese: "Pubblicità,
metti un sogno nel futuro" (Corriere della Sera, 7 gennaio
200)*, guardare molte pubblicità indubbiamente è
utile, ma non basta. Bisogna impadronirsi di alcuni automatismi,
è un po' come giocare a tennis, bisogna entrare in palla.
E per entrare in palla serve un buon trainer. In particolare nelle
prime esperienze è importante lavorare gomito a gomito
con un art director o un copy senior.
allegato
Consigli per trovare un buon
slogan
Per un'ora scrivete qualsiasi cosa vi passi
per la testa, può darsi che in mezzo alle corbellerie ci
sia qualcosa di buono.
Stimolate la fantasia sfogliando libri di
fotografie, giornali, riviste, leggendo raccolte di aforismi e
modi di dire, consultando dizionari, dizionari etimologici, enciclopedie.
Non scegliete titoli oscuri, in cui il gioco
sul significato delle parole sia chiaro solo a voi.
Prima di pensare a immagini "fantascientifiche"
o a testimonial di fama, informatevi sul budget a disposizione
le foto costano molto e i testimonial ancora di più.
In un titolo si può affermare, sussurrare, comandare, evocare,
domandare, gridare, ironizzare, accarezzare, associare, suggestionare,
divertire, polemizzare, citare, contraddire, fantasticare.
Quattro domande da farsi prima di trovare
la soluzione e dopo averla trovata: A chi è diretto il
titolo? Su quale medium apparirà? Qual è il messaggio?
Qual è il tono: serio, tecnico, ironico?
Non accontentatevi dell'idea che vi sembra
bellissima, se una proposta vi conquista a prima vista, mettetela
alla prova, confrontatevi con altre persone.
Attenti alla punteggiatura e ricordatevi il
punto alla fine della frase.
Case
history
Ricostruirò brevemente com'è
nata una delle mie ultime due campagne per l'azienda Ilsa, specializzata
nella costruzione di banchi pizza, tavoli refrigeranti e abbattitori.
Durante il briefing, il cliente mi spiega che l'azienda ha bisogno
di una nuova immagine in vista di un'importante fiera di settore
alla quale presenterà i suoi nuovi banchi pizza. La campagna
pubblicitaria, oltre ad apparire in Fiera, verrà pubblicata
da alcune riviste di settore. Il target è di addetti ai
lavori. Il panorama delle comunicazioni dei concorrenti non è
particolarmente brillante, si limita spesso all'accoppiata cuoco-prodotto
o alla foto tecnica. Per Ilsa si vuole puntare invece a qualcosa
di diverso. Il messaggio deve gratificare il cliente attraverso
la qualità della sua scelta. Ricostruisco brevemente l'iter
che ha portato alla creazione della campagna pubblicitaria.
All'inizio di giugno presento al cliente le prime proposte precedute
(notare la brutta allitterazione) da una breve presentazione:
"Le proposte che seguono hanno differenti
valori di comunicazione e sono state pensate, nella maggior parte
dei casi, per uscire dagli stereotipi del settore che, comunque,
non è detto siano da scartare.
In questa prima fase ogni slogan è accompagnato da una
breve didascalia chiarificatrice sulle caratteristiche del messaggio
e, in qualche caso, dell'illustrazione che potrebbe accompagnarlo."
LAVORA CON CHI TI ASSOMIGLIA.
SCEGLI CHI TI ASSOMIGLIA.
La prima coinvolge di più il target, la seconda è
più chiara e diretta.
Personalmente le trovo molto interessanti poiché offrono
l'occasione di parlare delle qualità del prodotto e di
chi lo usa.
Nel visual il testimonial - da scegliere accuratamente - si specchia
nel prodotto.
Potrebbe essere visual di taglio alto e prodotto nella fascia
bassa. Oppure: scena specchio sullo sfondo a tutta pagina e prodotto
in primo piano.
ILSA, LA MOSSA GIUSTA.
oppure
PREPARATI A VINCERE.
Introduciamo tutto il potenziale evocativo degli scacchi in un
messaggio che enfatizza la competitività della nostra proposta
e la voglia di successo del nostro target.
Profilo decisamente alto e di prestigio. Soluzioni: scacchiera
con i prodotti Ilsa inseriti qua e là; un pezzo, forse
il cavallo di profilo sulla sinistra della pagina, scacchiera
sfumata e prodotto; vista dall'alto sulla scacchiera con mano
che muove il prodotto e va a dare scacco matto; scacchiera in
primo piano e prodotto sullo sfondo.
IL TEMPO HA UN ALTRO VALORE.
Apparentemente distante dal prodotto, questa affermazione assoluta
vuole imporre la diversità, ma nello stesso tempo la qualità
del tempo-lavoro di chi sceglie Ilsa.
VALORE ALLE TUE QUALITÁ.
Qui c'è un rovesciamento, inconsueto, che gratifica il
target che usa Ilsa.
QUALITÁ SENZA MASCHERE.
Mettiamo l'accento sul fatto che non abbiamo bisogno di raccontare
fandonie, che i nostri vantaggi sono evidenti e diretti, e usiamo
un'immagine di grande impatto: le maschere africane.
VALORI CHE LAVORANO.
Istituzionale al massimo.
COMPLETIAMO IL TUO MONDO
CON UN UNIVERSO DI PROPOSTE.
Non originale, ma corretta, semplice il visual.
IL GUSTO PER LA QUALITÁ.
Anche qui il gioco dei significati e dei significanti è
semplice, il messaggio immediato.
ILSA, IL NUOVO CAPITALE.
Una strada diversa, in tempi di new economy affermare che il nuovo
e vero capitale è una solida qualità e la varietà
di gamma è sicuramente trasgressivo.
LA TUA SQUADRA PREFERITA.
Semplice, scontato, ma il calcio fa sempre audience: squadra l'azienda,
squadra la gamma, squadra il visual.
Dopo l'incontro, invio le proposte al grafico, chiedendo la sua
collaborazione creativa ed evidenziando lo slogan con il visual
degli scacchi che è piaciuto molto al cliente.
Caro Gigi,
Ilsa produce frigoriferi industriali, banchi pizza (il suo prodotto
di punta, e cappe). Sarà una campagna "ombrello"
buona per tutti gli usi: dallo stand, alla pagina, al poster.
Un concetto generale che deve servire a presentare di volta in
volta un prodotto o una linea diversi. Sito internet: www.ilsaspa.com
Le proposte che seguono hanno differenti valori di comunicazione
e sono state pensate per uscire dagli stereotipi del settore.
Gli slogan sono accompagnati da una breve didascalia chiarificatrice
sulle caratteristiche del messaggio e dell'illustrazione che dovrebbe
accompagnarlo.
Per il cliente c'è l'esigenza di usare un'impaginazione
passe-partout in cui presentare di volta in volta un prodotto
della gamma.
Non escluderei però la possibilità di due soluzioni
grafiche: una "fissa" di tipo istituzionale e una "mobile"
in cui inserire di volta in volta il prodotto.
Dopo la presentazione mi vengono in mente
altre idee e le invio al grafico in data 15 giugno
SI PUO' FARE IN MILLE MODI,
MA CON ILSA VIENE MEGLIO.
Visual: tantissimi tipi di pizza appesi come quadri sulla parete
e in primo piano il banco pizza.
CHI CERCA DI ESSERE MIGLIORE DEGLI ALTRI
CON ILSA CI RIESCE.
Visual: pizzaiolo con una coppa in mano.
IL MIGLIOR BANCO D'INVESTIMENTI.
Visual: sul banco pizza ci sono le mazzette di denaro.
NON E' UNA PUBBLICITÁ,
E' UNA NOVITA'.
Visual: foto in primo piano del banco pizza, sulla parete di fondo
un collage di scritte con i luoghi comuni della pubblicità:
eccezionale, esclusivo, straordinario.
Fra le proposte che preparo insieme a Gigi
ce n'è una nuova con uno slogan sbagliato, perché
troppo usato, ma con un'immagine che colpisce il cliente. Lo slogan
è "Ilsa: forte per natura", l'immagine è
quella di una mano che batte la pizza sul banco. Il concetto di
forza colpisce il cliente, che dà indicazione di abbandonare
la strada degli scacchi per il concetto di forza.
Il 13 luglio invio quattro slogan per quel visual:
CHI È FORTE SCEGLIE LA NOSTRA FORZA.
ILSA, VANTAGGIO SCHIACCIANTE.
PER NON SBAGLIARE UN COLPO.
COMPETERE CON ENERGIA.
Ci pensiamo ancora un po' e seguono altre
proposte:
il 16 luglio:
BATTI LA CONCORRENZA.
il 20 luglio:
LA NOSTRA TECNOLOGIA, LA VOSTRA FORZA.
ILSA: LA FORZA HA UNA NUOVA FORMA.
Il 24 luglio lo slogan scelto è:
CHI E' FORTE SCEGLIE LA NOSTRA FORZA.
Creiamo
una nuova campagna pubblicitaria
Esercitazione
Briefing: il cliente è il Ministero
della Cultura che vuol promuovere la lettura tra il variegato
target dei non lettori.
I media saranno affissioni e stampa.
Il messaggio è: leggi e fai leggere. Il tema può
anche essere declinato: regala un libro invece delle solite cose,
passa il tempo in compagnia di un buon libro, leggere migliora
la vita
Il tono: accattivante, ironico, anche straniante.
Il gruppo lavora in sottogruppi e produce
alcune interessanti proposte di campagna.
Elisa, Marta, Alessandra e Susanna:
CAMBIA PROGRAMMA.
accompagnato dal visual di una famiglia in salotto con il telecomando
in mano davanti a un enorme libro che sostituisce il televisore,
e
LA LETTURA È UN BISOGNO.
accompagnato dal visual di una persona seduta sul water con il
libro in mano. Discutendo si prende in considerazione anche l'ipotesi
di far vedere una pila di libri sul copriwater.
Raffaella e Federica:
pensano a un visual che ritragga le persone
impegnate in attese quotidiane come la fila alla posta, l'attesa
dell'autobus, la coda in banca. Fra esse c'è n'è
qualcuna con un libro in mano. Il concetto che si vuol esprimere
è "non è una perdita di tempo". Ragionando
ulteriormente sulla banca e sulla grande quantità di pubblicità
degli istituti di credito, la campagna si concentra su immagini
"bancarie" accompagnate da scritte come UN INVESTIMENTO
SICURO - LA VERA RICCHEZZA - PENSA AL FUTURO DI TUO FIGLIO
Laura F. e Gloria:
Propongono alcuni visual surreali: il sole
con un libro in mano, un albero con le radici che affondano nei
libri, il sistema solare che ruota attorno a un libro, un libro
come tappeto volante (questa immagine permetterebbe di far salire
sul libro ogni
volta un elemento diverso del target: vecchio, donna, bambino,
uomo...), un grande libro che si apre come una porta, un libro
con le ali.
Nataliya:
una tavola apparecchiata con il libro al posto
del piatto e lo slogan:
METTI UN LIBRO NELLA TUA DIETA.
Ivana:
pensa a una mamma con una bambino e un libro
in braccio e allo slogan:
ISTINTO NATURALE.
Maria Grazia e Adelina:
propongono un contesto sportivo, staffetta,
pallavolo, basket, con i vari soggetti del target in abbigliamento
sportivo e lo slogan:
ALLENIAMO LA MENTE,
PASSIAMOCI UN LIBRO.
Laura C. e Claudia:
immaginano alcuni visual surreali: un fiore-libro
che sboccia, paesaggi notturni illuminati da libri-lampade.
Annunci
letterari
Prima di concludere, alcuni annunci letterari aprono uno spazio
di riflessione sulla struttura della frase breve, sull'uso delle
figure retoriche, sulla capacità di evocare pensieri ed
emozioni con due parole.
IL MARE NERO COME IL VINO
(Omero)
L'IGNORANZA, MEGLIO NASCONDERLA
(Eraclito)
ODIO E AMO
(Catullo)
IL PELATUONI
(Cervantes)
MORIRE, DORMIRE, FORSE SOGNARE
(William Shakespeare)
LE COSE DURANO TROPPO O TROPPO POCO
(Oscar Wilde)
IL SOLE CI SEGUE
(Flaiano)