- sabato
23 Maggio
- ogni minuto
un colpo
- una zeta a Hong
Kong
- la sfida
- il passo falso
- da azienda nasce
azienda
- controcatena
- via delle case
popolari 4
- bibliografia
- ringraziamenti
LA SFIDA
Giuseppe e il vecchio impiegato si stavano
salutando sulla porta del bar, ma in realtà non avevano nessuna
voglia di congedarsi. Accade che a volte si parla più a lungo
sulla porta, chissà perché.
— Nell’ufficio della direzione la scrivania
di Gino si trovava a sinistra di quella di Augusto, che occupava
il centro della stanza, e di fronte a quella di Luigi Buzzati, disse
Giuseppe.
— Augusto era il Presidente della Zoppas,
negli articoli dei giornali era spesso in primo piano, era lui che
partecipava alle conferenze, che interveniva alle cerimonie ufficiali,
che incontrava i ministri. Per dieci anni fu anche presidente delle
Opere Pie di Conegliano, e sotto la sua gestione nacque il nuovo
Ospedale Civile.
— Gino invece quella scrivania la lasciava
spesso per i suoi viaggi in America, da cui tornava sempre carico
di intuizioni e di idee, o per lavorare in azienda gomito a gomito
con Bruno Val, responsabile delle progettazioni tecniche.
— Gino, che carattere. Aveva un temperamento
irascibile, faceva delle sfuriate per un nonnulla, ma nello stesso
tempo era pronto a darti la mano e a riconoscere di aver sbagliato.
— E gli altri personaggi storici, Giovanni
Bernardi responsabile dell’amministrazione, il direttore commerciale
Aldo Camillotti, Antonio Vidotto, capo della smalteria, Italo Grisenti,
capo del personale, e la Nerina Lazzarin?
— La Nerina, disse Giuseppe, la Nerina
era entrata alla Zoppas nel ’39 come segretaria di Augusto. Era
lei che raccoglieva gli appelli di don Gustavo, il parroco di San
Rocco, degli altri sacerdoti della zona e del Sindaco che raccomandavano
questo o quel bravo giovine per un posto alla Zoppas. Ha lavorato
tanti anni alla Zoppas, qualche giorno fa mi raccontava di uno straordinario
atto di generosità, e per quei tempi lo era, compiuto dal
signor Gino e dal signor Augusto: l’accompagnarono a San Polo di
Piave da uno specialista perché era un po’ esaurita, oggi
si direbbe stressata dal superlavoro.
— Era lei che negli anni sessanta andava
a Padova a comprare i regali di Natale per le nostre famiglie e
che accompagnava i nostri bambini in colonia.
— E poi c’era l’ingegner Remigio Rinaldi,
il progettista edile della Zoppas, era uno dei più stretti
collaboratori di Gino, aveva preso l’accento romagnolo dalla moglie
che era di Rimini.
Una volta, nel ’69, era in vacanza proprio
a Rimini. Gino, che qualche giorno di ferie lo trascorreva o a Jesolo
o a Cortina, non riusciva a star lontano dalla fabbrica e fece un
sopralluogo alla unità numero quattro di Susegana, dove si
stava gettando il pavimento. Quando si accorse che l’Ingegnere aveva
previsto la posa di una rete metallica di 30.000 metri quadrati,
pari a 375 milioni, oggi sarebbero svariati miliardi, lo convocò
immediatamente. L’Ingegnere spiegò che si trattava di una
tecnologia innovativa, che serviva a creare un’intercapedine con
il terreno, e quindi a evitare l’imbarcamento dei piastroni sui
giunti. Gino gli fece i complimenti solo quando vide il pavimento
danneggiato di un altro stabilimento in cui non era stata usata
quella precauzione.
— Si potrebbe scrivere la storia dell’azienda
attraverso le sue costruzioni.
— A dir la verità io qualcosa ho
iniziato a scrivere, disse l’impiegato e tirò fuori dei fogli
dattiloscritti. Qui c’è l’inizio, gli anni dell’Augusta,
poi le opere edili di Rinaldi, pensa che la Zoppas alla fine occupava
un’area di un milione di metri quadrati, di cui 350.000 coperti.
Ci sono anche alcune notizie sulla storica sfida con la Zanussi
e dei dati sulla produzione, insomma le varie fasi di crescita dell’industria
che a Conegliano e dintorni è un’istituzione: quanti non
conoscono qualcuno che ha lavorato alla Zoppas.
Se hai tempo te li leggo, uno si intitola
La sfida e l’altro Il passo falso, e senza aspettare la risposta
iniziò a leggere:
In una prima denuncia alla Camera di Commercio
risulta che Ferdinando dichiara di esercitare dal 4 gennaio 1923
in Conegliano Salita Caprera la gestione di un negozio di ferramenta.
L’inizio dell’attività di fabbricazione
delle cucine economiche ed affini in via Cesare Battisti, secondo
i documenti, risale al 1928, ma credo sia iniziata prima, cioè
nel 1926.
La società di fatto Zoppas Ferdinando
e figli rimane ferma per un bel periodo ai 4.000 metri quadrati
dell’edificio di via Cesare Battisti con annessi officina e uffici.
Sono gli anni del debutto della Patent e, nel 1930, della Augusta,
una vera novità nel settore per la sua struttura leggera.
Il 1948 è l’anno della svolta.
Viene messa in produzione la ’48, un rivoluzionario modello di cucina
a legna e carbone interamente stampato e smaltato che riscuote subito
un enorme successo. Fra il 1948 e il 1952 Rinaldi progetta 12.000
metri quadrati per il reparto presse, la piccola smalteria, il reparto
del montaggio cucine a legna, il reparto fornelli e la Fonderia.
Gli operai sono circa 1.000 all’epoca.
Fra il 1952 e il 1953 l’importanza strategica
della Fonderia è rivelata dal fatto che essa viene ampliata
di 3.000 metri quadrati. Si aggiunge un altro corpo di fabbrica,
costruito all’Ilva di Marghera, per la sbavatura dei getti (i telai
delle cucine, le piastre in ghisa) e per creare maggior volume d’aria.
L’imponente struttura si estende ancora oggi su una superficie di
4.000 metri quadrati, ed è alta circa 10 metri, perché
doveva permettere la collocazione dei carri ponte per sollevare
i pezzi di fusione che superavano i 5 quintali. In questo periodo
comincia la produzione industriale delle grandi cucine per comunità.
Nel 1954 nascono i frigoriferi Zoppas,
in quell’anno ne vengono prodotti 1.000, e i dipendenti superano
le 1.500 unità.
Si fa strada nel mercato il concorrente
storico degli Zoppas, Lino Zanussi: ha 35 anni e a 30 chilometri
di distanza, nella vicina Pordenone, fa lo stesso mestiere. La sfida
è da subito avvincente. Sui frigoriferi la Zanussi ha anticipato
di qualche mese la Zoppas vendendone anch’essa 1.000.
Nel 1955 è la Zoppas a partire
per prima con le lavatrici, settore nel quale la Zanussi entrerà
solo quattro anni dopo.
Intanto in via Cesare Battisti 6.000 metri
quadrati vengono occupati dall’edificio mensa e dal fabbricato a
due piani, con ascensore, per i magazzini e i reparti di produzione
in serie dei primi frigoriferi a compressore e delle prime cucine
elettriche e a gas. Nello stesso anno si installa il nuovo impianto
di verniciatura elettrostatica, il primo realizzato nel settore
degli elettrodomestici.
Nel 1956 altri 30.000 metri quadrati per
il complesso che comprende il reparto catene di montaggio, dove
Pietro Germi nel 1966 girerà alcune scene di Signore &
Signori, il reparto grandi presse per la produzione di vasche da
bagno, quello montaggio grandi cucine e nuovi magazzini spedizioni.
In quell’anno si costituisce anche la Acqua Minerale San Benedetto
spa di Scorzè, di cui è presidente Augusto Zoppas.
Altri 25.000 metri quadrati si aggiungono
nel 1957 per fare spazio a nuove tecnologie produttive relative
a smaltatura, verniciatura, ciclo di taglio lamiere, deposito materiale
e all’area prodotti in spedizione con fossa di caricamento degli
autotreni.
Segue nel 1958 sul lato nord di Viale
della Zoppas la costruzione di vari edifici destinati a laboratori,
uffici, modelleria e viene completato il fabbricato centrale destinato
agli uffici, per totali 5.000 metri quadrati.
Zanussi incalza da vicino: nel 1958 entrano
in produzione le prime lavatrici con il marchio Rex e nasce a Vallenoncello,
nella zona industriale di Pordenone, la Zanussi Grandi Impianti
spa.
Nel 1959 un interessante progetto dell’ingegner
Rinaldi per realizzare delle case da destinare agli operai sull’area
lungo via Cesare Battisti, dove sorgeva il vecchio campo sportivo,
è sacrificato alle esigenze di espansione dell’azienda: 30.000
metri quadrati dedicati alla Grandi Impianti Zoppas, non solo cucine
per grandi comunità ma anche frigoriferi industriali, lavastoviglie,
forni.
A Conegliano la superficie complessiva
occupata dalla Zoppas è di circa 150.000 metri quadrati (pari
a 16 campi di calcio) di cui 115.000 coperti.
Il 1961 è l’anno dello storico
sorpasso: la Zoppas Ferdinando e figli diventa la Ferdinando Zoppas
spa ma viene superata nei numeri dal concorrente pordenonese. I
dipendenti della Zanussi sono 2.500 contro i 2.000 della Zoppas.
Il testa a testa continua serrato negli anni successivi.
Nel 1962 si costruiscono altri 4.000 metri
quadrati nella vicina San Vendemiano per un fabbricato adibito alla
realizzazione degli stampi per presse; nel 1963 a Oderzo, a una
ventina di chilometri da Conegliano, viene costituita la S.O.L.E.,
Società Opitergina Lavorazioni Elettroplastiche, che occupa
350 dipendenti e produce le parti in plastica degli elettrodomestici.
Nel 1964 Zoppas anticipa Zanussi con Stovella
"la prima lavastoviglie tutta automatica studiata proprio per
la cucina italiana", come afferma una pubblicità dell’epoca.
Zanussi dal canto suo dal 1962 ha iniziato a produrre i televisori
Rex L23 e ha lanciato il nuovo marchio Naonis.
Augusto Zoppas riceve dal Ministro del
Commercio Estero Mattarella il premio Mercurio d’Oro. Nell’articolo
del Giornale del Mattino del 29 luglio ’64 che parla dell’avvenimento,
si afferma che l’azienda produce 3.500 unità al giorno, ha
4.000 dipendenti, 250.000 metri quadri di superficie coperti da
stabilimenti, 700 collaboratori per l’organizzazione delle vendite,
8.000 concessionari rivenditori.
|